Everybody hurts
E' dura per tutti iniziare a lavorare. E io che mi ritrovo a fare uno strano lavoro di tesi, dove incazzato devo scrivere. Come se fossi davanti ad un tema, un compito in classe. Penso a tutti i miei amici che stanno iniziando a lavorare sul serio.
Sono andato fuoricorso, per un paio di mesi. Dovrei telefonare al mio professore e dirglielo; mi scoccia talmente tanto che preferirei inveire contro le note della CEI difronte al mio parroco, piuttosto che ammettere con il Prof di aver sbagliato, anche perchè a lui non gliene importerà nulla.
Lo zio invece al telefono mi dice riferendosi a me e a Valerio: "non ti voglio mortificare, l'importante è che siete soddisfatti di quello che fate. A proposito quando arriverete giù per Pasqua?...ah ok allora vi aspettiamo e se non sarete soddisfatti di quello che avete fatto allora vi faccio il caffè senza zucchero!" Grande.
Io invece di pensare ai miei impegni, penso alle ragazze di cui mi sono innamorato, oppure invaghito. Anche se non l'ho detto a nessuno. Mi scombussola risentirle a telefono, la loro voce in particolare;
e poi mi fermo a immaginare, e desidero avere la possiblità, anche economica, per non dover niente a nessuno, ed avere relazioni e viaggi lunari...
Guardate qua che sogno... Santana
Concludo con questo:
ACCIDIA (o del disgusto del bene)
«La loro anima ha respinto ogni nutrimento»
Salmo CVI
ciao
Tizio
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