Dialogo immaginario:

Lei si avvicina, cappotto, sciarpa, fa freddo stasera a Roma
"vogliamo fare coppia"

io sorrido la guardo, mi metto la mano nella tasca, cerco una sigaretta schiacciata.
"vuoi una sigaretta?"
"si grazie", fa lei.

click, carta raggrinzita dal fuoco.
secondo click, altra fumata bianca, la sua sigaretta.

"e oltre a far del bene l'uno all'altro, e del male l'uno all'altro, facciamo coppia per che cosa?"
continuo a sorridere, come se stessi guidando in una giornata di sole.

Lei non dice nulla, mi guarda dolce, un poco imbarazzata. Anch'io avrei voluto avere la sua sfrontatezza nell'iniziar discorso con una donna sconosciuta.

"sai, le dico, mi infastidisce quando il fumo non esce a spire, quando è forzato in una nuvola, vuol dire che si è nervosi".
poi continuo,
"sono un pò inquieto perchè vorrei imparare un mestiere, e non so fare il falegname, il mestiere di nostro Signore" accenno uno sbuffo di condenza dalla bocca; "ho preso scienze politiche e una professione in azienda non mi spiacerebbe, o nella pubblica amministrazione; il fumo a nuvola? è che vorrei fare un master e non decido ancora la rotta."

"sono un gran chiaccherone, mi piace mangiare i pomodori crudi, cucinare il pesce, immagino spesso di avere sotto i piedi una barca a vela, non leggo le poesie perchè poi finirei per copiarle. Mi scaldo con gioie semplici. ah anche i cereali con lo yogurt."

"mi piace la primavera
perchè guardare le donne, convinte, camminare, mi ricorda la pace del dormiveglia; ma toglimi una curiosità, dove ve ne andate così determinate? ad un passo veloce, che a starvi dietro è impossibile !"
io sorrido, lei ride.
E capisco che si nasconde dietro il mio blaterale, lei ha più paure di me, soprattutto da quando si è resa conto che la mia voce non la rassicura.
Guarda un pò di lato, un pò dall'altro, e da tutti e due i lati.

"io ho tanti amici" mi fa guardando la punta del naso mio, "rentriamo?".


Tizio